La Badia di S. Maria di Valle Josaphat

Descrizione

La Badia di Paola costituisce per la città, oltre che un immenso patrimonio artistico e culturale, anche un preciso riferimento storico di primaria importanza. Nel primo atto documentale riguardante il complesso di Badia del 1110, infatti, si fa riferimento, per la prima volta, anche al nome di Paola, il tenimentum Paulae, ancora casale della vicina Città di Fuscaldo.

Circa un millennio fa, la Storia, quindi, vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis (testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, messaggera dell’antichità, secondo la definizione di Cicerone nel De oratore) parlò ufficialmente, e per la prima volta, unitamente del complesso di Badia e della terra di Paola, legando indissolubilmente i due nomi: un dato storico importantissimo.

L’attuale complesso architettonico, denominato Antico monastero di S. Maria di Valle Josaphat, o semplicemente Badia, nei secoli scorsi ha avuto diverse denominazioni: inizialmente, e fino al 1115, quella di Monasterium Sanctae Mariae de Fossis; quindi, fino al 1325, quella di Monasterium (seu Prioratus) Sanctae Mariae de Fossis de Josaphat e, in seguito, divenuto Casa madre dell'Ordine di S. Maria di Valle Josaphat, fondato da Goffredo di Buglione nel 1099, quella di Monasterium Sanctae Mariae “Vallis Josaphat” de Fossis, con un suo Abate.

Il monastero della Badia di Paola, passato all’Ordine di S. Maria della Valle di Josaphat, con il trascorrere del tempo divenne un centro sempre più importante di economia agricola e commerciale, con sempre maggiore prosperità del sito e della confraternita, e con conseguente urbanizzazione, sempre maggiore, intorno a essa. Alla fine del XIII sec. nei pressi del monastero di S. Maria di Valle Josaphat erano stati censiti 392 fuochi o nuclei familiari, e 350 presso S. Michele di Valle Josaphat, a nord del territorio paolano, e gli stessi abitanti si prodigarono affinché l'abbazia diventasse un centro di luce in mezzo alla tenebra circostante

Una tale prosperità era legata anche alle rendite degli altri beni posseduti dalla Badia, tra cui la Chiesa di S. Michele e, poi, quelle di S. Lorenzo e di S. Giovanni, nei pressi di Fuscaldo, e i territori collinari e montani a ridosso di Paola, incluso sia tutta la vallata del Fiume Emoli sia l’area dell’attuale Comune di Montalto Uffugo. 
Altre donazioni seguirono in breve tempo, tra cui quella di Drogone, signore di Montalto, e della moglie Sibilla i quali, nel 1115, oltre a confermare all’Ordine di S. Maria di Valle Josaphat il possesso di Badia, diedero anche la Chiesa Sancti Vincentii (da cui nacque il centro abitato di S. Vincenzo la Costa) e, ancora, quella Sancte Marie de Fossis et ecclesiam S. Petri prope Redam et ecclesiam Sancte Venere cum pertinentiis earum et cum rusticis hominibus, qui sunt.

Tanti altri dati ed eventi confermano la grande importanza di Badia. Tra questi si ricorda che essa ospitò per una notte - era il 19 di settembre del 1190 - il leggendario Riccardo I Cuor di leone, in viaggio per Messina, ove si sarebbe imbarcato per partecipare alla terza Crociata. 

Il complesso di Badia è sito in posizione dominante sull’amena collina della Guardiola, tra il verde variegato dei boschi e del monte Luta, alle spalle, e l’azzurro splendente del Tirreno.

Oggi, la Badia di S. Maria di Valle Josaphat occupa uno spazio grosso modo rettangolare - se vi si include la Chiesa e l’antistante piazzale, ché, altrimenti, occuperebbe un’area quasi quadrata - e presenta tutti i danni di rimaneggiamenti effettuati senza rispetto della storia, della memoria e della cultura, come ben visibile nella foto aerea in galleria. 
Tutto il complesso è formato da una Chiesa dedicata a S. Maria Assunta, da una imponente torre, e da due corpi di fabbrica, uno "storico" ad ovest e l'altro "comune" ad est, racchiudenti un cortile cui si accede attraverso due ingressi in un muro di cinta a nord, manufatto anch'esso importante e pregevole per alcune particolarità.

Nel dettaglio
  • Guida turistica: Francese

  • Durata:2:30h

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Punto di incontro
  • Durata1:30h
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